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23/11/2012 - STUDENTI E DOCENTI IN TRIBUNALE PER LA GIORNATA EUROPEA DELLA GIUSTIZIA CIVILE
Una mattina alla scoperta dell’universo “Giustizia” non attraverso lo studio mnemonico sui libri, ma aprendo le porte del Tribunale. È questa la sintesi della “Giornata Europea della Giustizia civile” svoltasi quest’oggi all’interno del Palazzo di Giustizia partenopeo e denominata “I giovani e la giustizia civile a Napoli”.
Alla manifestazione hanno partecipato una cinquantina di studenti dell’ultimo anno degli Istituti scolastici superiori Itis Ferraris e Ipsct Miano di Scampia, Itis Curie di Napoli, Ipia Sannino – Petriccione di Ponticelli e Ispar Cavalcanti di San Giovanni, accompagnati dai rispettivi docenti, che hanno così avuto l’opportunità di effettuare un viaggio nel mondo giudiziario napoletano. A svolgere il delicato ruolo di Cicerone lungo l’itinerario si sono alternati i giudici d.ssa Laura Tricomi, dr. Fabrizio Amendola, dr. Pasquale Serrao d’Aquino, dr. Raffaele Sdino e d.ssa Marilia di Nardo, il direttore di cancelleria dr. Nicola Minerva e l’avvocato Sergio Longhi. Non ha fatto mancare la sua presenza il giudice dr. Raffaele Sabato, organizzatore dei precedenti appuntamenti della Giornata Europea.
Si è partiti con la parte informativa sulla Giustizia Civile, sul funzionamento degli uffici giudiziari, quindi studenti e docenti hanno potuto assistere al concreto svolgimento di una causa civile.
L’evento ha vissuto il suo culmine con l’intervento del Presidente del Tribunale, dr. Carlo Alemi, che ha accolto nella sala Auditorium docenti e discenti per un breve saluto, al quale si sono uniti la coordinatrice del progetto d.ssa Tricomi, il Procuratore della Repubblica dr. Giovanni Colangelo, il Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale della Campania, dr. Diego Bouchè e l’avvocato Sergio Longhi in rappresentanza dell’Ordine degli Avvocati.
Invitati dal Presidente Alemi ad aprire un vero e proprio dibattito sul tema, gli studenti, rotti gli indugi iniziali, hanno posto domande, offrendo diversi spunti di riflessione. In particolare è stato chiesto il perché della lentezza dei processi. Il Presidente Alemi, pur riconoscendo l’indiscutibile lentezza della cause, ha sottolineato come il Tribunale di Napoli abbia raggiunto, in ambito civile, il traguardo della riduzione delle pendenze, ottenuto con l’impegno dei magistrati ma anche del personale di cancelleria, nonostante quest’ultimo possa contare su un numero sempre più esiguo in conseguenza della mancanza di assunzioni da ben 15 anni. Sempre il Presidente del Tribunale ha messo in luce, per quanto concerne i processi penali, la necessità di non perseguire più determinati reati che intasano solo la macchina della giustizia mentre potrebbero essere depenalizzati. Sulla stessa lunghezza d’onda il Procuratore Colangelo che ha evidenziato come la produttività dei magistrati italiani sia la più alta d’Europa, ponendo poi l’accento anche sull’eccessivo numero di reati che dovrebbero avere una più efficace sanzione amministrativa per non scadere in ambito penale.
Quando poi è stato chiesto di spiegare l’influenza mafiosa e politica sull’esito dei processi il Procuratore Colangelo ha ammesso che, purtroppo, comportamenti illeciti ed illegali ci sono in tutte le categorie, ma, quando scoperti, la magistratura non esita a perseguirli. E ciò avviene più spesso di quanto si immagina. Il Capo della Procura di Napoli ha, infine, stigmatizzato gli interventi legislativi finalizzati ad interferire sull’esito dei processi.
In conclusione di manifestazione il Presidente Alemi ha invitato i giovani a svolgere un breve componimento scritto sul tema “L’incontro presso il Tribunale di Napoli ti ha portato ad acquisire nuove conoscenze sul funzionamento della giustizia?”. Gli elaborati degli studenti saranno sottoposti al giudizio di un’apposita commissione interna al Tribunale ed i migliori cinque riceveranno un piccolo riconoscimento e la menzione d’onore “I giovani e la giustizia civile a Napoli – 2012”.

Ufficio Stampa
Salvatore Cavallo
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