Il Nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli riunisce alcuni degli uffici giudiziari più importanti del distretto: la Corte d'Appello e il Tribunale, la Procura Generale e la Procura della Repubblica, il Tribunale di Sorveglianza e gli Uffici UNEP.
Dal punto di vista urbanistico fa parte di un'ampia zona, denominata Centro Direzionale, localizzata a nord-est della città, nel quartiere di Poggioreale, su un'area di 110 ettari tra la stazione ferroviaria, Via Nuova Poggioreale e Corso Malta: una zona strategica, facilmente raggiungibile in treno (Stazione Centrale e Circumvesuviana), in auto (svincoli della Napoli-Roma e della Napoli-Salerno) e in aereo (a pochi minuti dall'aeroporto di Capodichino).
Le origini del Centro devono farsi risalire alla metà degli anni sessanta, quando il Comune di Napoli individuò un'area industriale dismessa, per la costruzione di un nuovo quartiere da adibire prevalentemente ad uso uffici; ciò anche nell'intento dichiarato di decongestionare il traffico del centro cittadino. Nel 1975 venne elaborato un piano di massima cui seguirono varie revisioni, dovute anche agli adeguamenti antisismici dopo il terremoto dell'80, e con una rielaborazione conclusiva dell'urbanista giapponese Kenzo Tange.
Il progetto, approvato nel 1983, previde la divisione, su due livelli distinti, di traffico veicolare e traffico pedonale. Il primo si concentra nel livello sotterraneo, in cui si trovano anche i parcheggi, mentre gli ampi viali superiori sono riservati esclusivamente alla circolazione pedonale. L'area è divisa in diciotto 'isole', e le costruzioni si classificano in due categorie: piastre (di altezza inferiore ai 25 metri e più numerose) e torri (alte tra 50 e 100 metri, costituenti il 15% delle strutture).
La cittadella giudiziaria si affaccia sulla piazza centrale (Piazza Porzio) in cui si trovano la stazione della Circumvesuviana (in futuro anche della linea 1 della metropolitana e della Alifana), punto strategico dell'intero assetto viario, costituito da tre direttrici principali, orientate da ovest ad est (Asse verde, Asse pubblico e Asse sportivo), tagliate da viali ortogonali, che nelle intersezioni formano ampie piazze, su cui si affacciano gli edifici principali. Lungo l'Asse verde, quello centrale, si snodano uffici e, all'interno dei lunghi porticati, negozi; il percorso è vivacizzato da fontane, arredi, panchine, zone di verde. L'asse sportivo è ancora in fase progettuale, e sarà destinato per lo più ad aree attrezzate, a verde pubblico, ad impianti per il tempo libero e a servizi di pubblica utilità.
Di fronte al Palazzo di Giustizia, si trovano le torri gemelle dell'Enel, che, disposte ad angolo tra loro, costituiscono una sorta di portale d'accesso al Centro Direzionale. Alla sinistra dei due grattacieli, a fianco alla mole del carcere di Poggioreale, nell'isola G6 c'è il fabbricato per uffici, progettato da Renzo Piano. Sul lato destro, invece, le torri della Telecom, anch'esse gemelle, realizzate dall'architetto Nicola Pagliara. Altri edifici rilevanti del centro sono la palazzina dell'IMI, le torri gemelle della Regione Campania e della Napoletanagas, la chiesa dedicata a San Carlo Borromeo e progettata da Pierluigi Spadolini, e le palazzine abitative, queste ultime con una struttura meno futurista e più mediterranea. A partire dal 2007, il Centro Direzionale ospita anche la nuova sede delle Facoltà di Ingegneria e di Scienze e Tecnologie dell'Università degli Studi di Napoli "Parthenope". La realizzazione dell'intero C.D.è dovuta all'opera dalla società Mededil S.p.A., gruppo IRI-Italstat
Il Nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli è stato progettato da un Team coordinato dall'arch. Beguinot. Il palazzo si articola complessivamente su tre corpi identificati nei rispettivi lotti. Il corpo centrale, di altezza variabile tra i 70 e 110 metri, è costituito da tre torri (denominate Torre "A""B""C") e sviluppa una superficie utile totale di 155.000 mq. Ai suoi lati, si affiancano due corpi complessi con volumetria variabile, alti rispettivamente 41 e 44 metri, per una superficie complessiva di circa 170.000 mq, caratterizzati da una struttura a sbalzo e sviluppo eminentemente orizzontale segnato dagli scuri lucernari a prisma.
La realizzazione dell'intero impianto sviluppa complessivamente un volume di circa 1.200.000 metri cubi. Nella parte centrale del complesso si ergono, a partire da un'ampia superficie posta a quota 18.30 denominata "piazza coperta", tre torri ad altezza variabile: quella più bassa, ubicata sul lato est, si sviluppa da quota 30,00 a quota 68,40; quella media si sviluppa da quota 30,00 a quota 87,60; quella alta da quota 30,000 a quota 112,50. Le torri presentano due aspetti architettonici differenti e molto caratteristici sia sul lato sud, dove spicca lo sviluppo curvilineo di facciate continue di infissi a tutta altezza, sia sul lato nord dove la variabilità dell'altezza delle tre torri viene raccordata da un particolare corpo a forma di sottile trapezio denominato "corpo lamellare", anch'esso rivestito da una facciata continua di infissi.
All'estremità est, ovest del blocco Torri-lamellare, sono ubicate le scale di sicurezza. Attraverso opportuni collegamenti, magistrati, avvocati, dipendenti, pubblico accedono con percorsi opportunamente separati alla quota 18, dove si sviluppa sulla quasi totalità del fabbricato, un'ampia superficie denominata "piazza coperta" destinata a ricevere, contenere e smistare tutto il flusso di cui sopra. Nella piazza in particolare trovano ubicazione alcuni uffici e servizi pubblici essenziali. Un particolare accesso è destinato ai detenuti per il loro accompagnamento allo svolgimento dei processi. Esso è ubicato nella zona nord-ovest, dove vi sono anche celle di sicurezza nonché locali per l'Arma dei Carabinieri. Alle due quote più basse si trovano, interessando la quasi totalità della superficie, le autorimesse.
Le aule di udienza civile e penale, rispettivamente ubicate nel I e III lotto, sono state progettate in modo da avere completa separazione tra il percorso dei magistrati e quello del pubblico e avvocati. Quest'ultimo, in particolare, si sviluppa in entrambi i casi all'interno di volumi architettonici collegati alla piazza coperta e racchiusi da strutture metalliche, coperti con lucernari e falde inclinate. I due blocchi di aule civili e penali a sud e nord presentano il particolare sviluppo inclinato a 45°.
Nell'ambito del 2° lotto il corpo di fabbrica costituente la Torre "A" del Nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli si eleva per complessivi n. 29 piani. La pianta si presenta piuttosto articolata in quanto possono distinguersi un corpo di forma rettangolare (lamellare) all'interno del quale, in posizione centrale, si sviluppa una zona detta antinucleo e due corpi curvilinei (ali) simmetrici rispetto all'asse longitudinale che si raccordano al precedente tramite un terzo corpo (nucleo); la pianta si ripete in maniera pressoché costante fino al piano a quota 96.00 m., dopodichè diminuisce sensibilmente (nel corpo lamellare) la sua estensione fino a quota 109.20 m., formando per 5 piani i cosiddetti piani anomali.
La superficie complessiva del corpo Torre e del Lamellare occupano, per ogni piano, una superficie di circa 1600 mq. La struttura portante è composta da una serie di corpi irrigidenti costituiti da pareti in c.a., nucleo centrale, antinucleo, vani scale di sicurezza, parete ad "omega", pilastri binati. Fino a quota 30.00 m. dal piano di campagna i nuclei irrigidenti sono collegati da una struttura intelaiata costituita da travi e pilastri in c.a. di notevoli dimensioni che, nel corpo lamellare, prosegue fino a quota 33.30 m.. Dalle predette quote fino alla copertura, la struttura collegata ai nuclei in calcestruzzo armato, è costituita da travi e pilastri in acciaio.
La struttura di fondazione è costituita da pali di grande diametro uniti da una piastra in c.a.
Nella redazione di detto progetto strutturale è stato tenuto conto, oltre che delle indicazioni derivate dalle indagini geotecniche, anche delle normative antisismiche ad oggi vigenti per la zona in cui deve sorgere il complesso appaltato.
I lavori di completamento del 2° lotto che subirono più di un'interruzione e per i quali era stato previsto un termine di ultimazione procrastinato al 30.9.90, vennero ancora una volta interrotti il 30.7.90 a causa di un incendio di notevoli dimensioni che interessò la Torre "A", danneggiandola in maniera consistente. Dalle perizie giudiziarie emerse il carattere doloso dell'incendio che distrusse principalmente le due ali della Torre "'A" ed, in particolar modo, l'ala EST parzialmente crollata. Successivamente le due ali, fortemente danneggiate, furono demolite e venne realizzata una serie di opere provvisionali (giugno 1991), con il duplice scopo di rinforzare le strutture danneggiate della Torre per demolirle con sicurezza e di fornire a tutte le membrature strutturali, i necessari coefficienti di sicurezza (previsti dalla normativa) per effetto di tutte le azioni sollecitanti richieste dalle disposizioni di legge in materia.
Il progetto strutturale di consolidamento e ricostruzione della Torre "A" del Nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli è stato redatto con lo spirito di mantenere inalterati gli schemi architettonici ed impiantistici originari risultando questa torre parte di un organismo edilizio ben più ampio che è l'intera cittadella giudiziaria di Napoli In relazione a ciò questo progetto, anche per la parte crollata o demolita da ricostruire, è stato redatto utilizzando, per quanto possibile, gli stessi schemi statici e le stesse dimensioni ed ubicazioni di tutte le membrature strutturali come previste nel progetto originario.
All'interno del Palazzo una Sala Auditorium e una Sala Arengario, destinati ad incontri e convegni; quest'ultima ospita, tra l'altro, una pala lignea del XVI secolo, che faceva parte del patrimonio artistico del vecchio Tribunale di Napoli a Castel Capuano. L'opera, un'iconografia risalente al 1500 circa che ritrae 'L'eterno Padre, lo Spirito Santo e Gesù crocifisso tra i Santi Giacomo e Andrea' è stata riportata al suo splendore dal maestro restauratore Bruno Arciprete con fondi messi a disposizione dal Banco di Napoli.
Visto dalla collina del Vomero il Nuovo Palazzo di Giustizia e l'intero complesso conferiscono al panorama della città un'aria piuttosto particolare per l'inevitabile contrasto esistente tra le antichità del centro storico di Napoli e la modernità dei grattacieli che si ergono imponenti sullo sfondo del Vesuvio.
Due gli accessi al pubblico: da Piazza Porzio e da Piazza Cenni, a cui si aggiungono due accessi riservati: Via Aulisio e Via Grimaldi.